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L’impegno del Team K per il bilin­gu­is­mo del per­so­na­le sanitario

Già il 13 settembre il Team K ave­va pre­sen­ta­to una mozio­ne che pre­ve­de cor­si inten­si­vi di lin­gua per il per­so­na­le sani­ta­rio neo­assun­to. Regis­tria­mo con sod­dis­fa­zio­ne i ser­vi­zi appar­si sui media la scor­sa set­ti­ma­na, che han­no dif­fu­so un’analoga pro­pos­ta: un buon via­ti­co per la nos­t­ra mozio­ne che ver­rà trat­ta­ta in aula.

Il dia­lo­go svol­ge un ruo­lo cen­tra­le nella pro­fes­sio­ne medi­ca: com­pe­ten­ze lin­gu­i­sti­che e rela­zio­na­li sono decisi­ve nel rap­por­to med­ico-pazi­en­te-fami­lia­ri. In una ter­ra par­ti­co­la­re come la nos­t­ra, la poli­ti­ca ha il dove­re di tro­va­re solu­zi­o­ni per garan­ti­re il bilin­gu­is­mo pre­vis­to dal nos­tro sta­tu­to di auto­no­mia. Oggi sono mol­tis­si­mi i casi di medi­ci e in gene­re per­so­na­le sani­ta­rio in ser­vi­zio nella nos­t­ra Azi­en­da sani­ta­ria che risul­ta esse­re pri­vo del­le neces­s­a­rie com­pe­ten­ze lin­gu­i­sti­che. Una situa­zio­ne che deve esse­re tem­po­ra­nea natur­al­men­te, per­ché ogni cit­ta­di­no ha il diritto di rivol­ger­si a un dipen­den­te pubbli­co nella sua madrelingua. 

Le nost­re pro­pos­te van­no esat­ta­men­te in ques­ta dire­zio­ne: il per­so­na­le med­ico e infer­mie­risti­co che ne neces­si­ti, nei suoi pri­mi due mesi di lavoro dopo l’assunzione dov­reb­be­ro fre­quen­ta­re cor­si inten­si­vi di lin­gua tenuti all’interno del­la stes­sa Azi­en­da sani­ta­ria. L’investimento fat­to dal­la mano pubbli­ca dovrà esse­re resti­tui­to dal dipen­den­te che ne ha bene­fi­ci­a­to qual­o­ra deci­da di non rima­ne­re in ser­vi­zio pres­so l’Azienda sani­ta­ria per un peri­odo mini­mo di cin­que anni. Per dare mag­gio­re effi­ca­cia ai cor­si, ques­ti dov­reb­be­ro esse­re mira­ti alle pro­fes­sio­ni sani­ta­rie e al loro spe­ci­fi­co les­si­co — non del­le gene­ri­che lezio­ni di secon­da lin­gua quin­di — e dov­reb­be­ro infi­ne con­cluder­si con un esa­me anch’esso incen­tra­to sul­la rea­le capa­ci­tà di rela­zio­nar­si nell’ambito pro­fes­sio­na­le con pazi­en­ti e familiari.

“La con­side­ra­zio­ne del­l’app­ren­di­men­to del­le lin­gue in sca­la con cor­si di lin­gua stu­dia­ti appo­si­ta­men­te per i medi­ci sareb­be cer­ta­men­te uti­le per rag­gi­unge­re le com­pe­ten­ze lin­gu­i­sti­che in un tem­po ragio­ne­vo­le, come dimostra­no i rap­por­ti dal­l’es­te­ro”, affer­ma con­vin­to il Dr. Franz Plo­ner, con­si­glie­re pro­vin­cia­le e med­ico del Team K.

Come det­to, la mozio­ne non mira solo al bilin­gu­is­mo dei medi­ci, ma riguar­da anche il per­so­na­le infer­mie­risti­co. Nell’Azienda sani­ta­ria dell’Alto Adi­ge, cir­ca 450 infer­mie­ri andran­no in pen­sio­ne nei prossi­mi cin­que anni. La pro­fes­sio­ne infer­mie­risti­ca è svol­ta soprat­tut­to da don­ne, con le rela­ti­ve, natu­ra­li assen­ze per mate­r­ni­tà e con­ge­do paren­ta­le. Non solo cure medi­che, ma anche case di ripo­so, ambu­la­to­ri, assis­ten­za a domic­i­lio: in futu­ro dov­re­mo sforz­ar­ci di attira­re per­so­na­le infer­mie­risti­co in Alto Adi­ge, dal­l’area di lin­gua ita­lia­na, dal­l’area di lin­gua tede­s­ca e pro­ba­bilm­en­te anche da altri Pae­si del mon­do. “Per ques­to motivo, le nost­re misu­re com­pren­do­no anche l’as­sis­ten­za infer­mie­risti­ca: gli infer­mie­ri han­no un con­tat­to diret­to con il pazi­en­te e una buo­na comu­ni­ca­zio­ne è importan­te. Inolt­re, il cor­so di lin­gua inten­si­vo aumen­ta l’at­t­rat­ti­va del pos­to di lavoro all’i­ni­zio del lavoro”, spie­ga la con­si­glie­ra Maria Eli­sa­beth Rieder.

La nos­t­ra mozio­ne è all’or­di­ne del gior­no di ques­ta ses­sio­ne di lavo­ri del Con­siglio pro­vin­cia­le. Dopo che l’assessore com­pe­ten­te ha già annun­cia­to misu­re simi­li sui media, il Team K con­fi­da in un’ap­pro­va­zio­ne in aula del documento.

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