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Anco­ra una vol­ta vie­ne pena­liz­za­ta la clas­se media

Mer­co­le­dì scor­so il Con­siglio comu­na­le di Bruni­co ha vota­to l’introduzione di un’ad­di­zio­na­le IRPEF. “A 1.004 cit­ta­di­ni di Bruni­co ver­rà chies­to un con­tri­bu­to extra, ser­vo­no sol­di per finan­zia­re le nost­re ‘lus­suo­se’ infra­strut­tu­re e le con­se­guen­ze di pre­ce­den­ti inve­s­ti­men­ti”, affer­ma con­tra­ria­ta Anna Vicen­ti­ni del Team K Brunico.

I comu­ni posso­no pre­ve­de­re un’ad­di­zio­na­le comu­na­le fino allo 0,8% del red­di­to impo­ni­bi­le. Nel Comu­ne di Bruni­co, ques­ta impos­ta aggiun­ti­va vie­ne ora intro­dot­ta per i cosid­det­ti “alti red­di­ti” con una base impo­ni­bi­le di olt­re 50mila euro. Secon­do il sind­a­co Roland Griess­mair, l’au­men­to dei prez­zi del­l’­ener­gia, la man­ca­ta dis­tri­bu­zi­o­ne dei divi­den­di da par­te del­la Pubbli­ser­vi­zi per l’an­no 2023 e l’im­pre­ve­di­bi­li­tà del livel­lo di ero­ga­zio­ne dei fon­di pro­vin­cia­li per i comu­ni sono i moti­vi che han­no por­tato all’in­tro­du­zi­o­ne di ques­ta tas­sa aggiun­ti­va. L’ammi­nis­tra­zio­ne non vuo­le inolt­re veder­si costret­ta ad ero­ga­re meno con­tri­bu­ti alle asso­cia­zio­ni di volon­ta­ria­to. Ques­to tipo di redis­tri­bu­zi­o­ne non è una solu­zi­o­ne per una sta­bi­li­tà dura­tura del bilan­cio comu­na­le e dimos­tra mio­pia stra­te­gi­ca. “Non è pos­si­bi­le con­ti­nu­are a cit­are l’au­men­to dei cos­ti del­l’­ener­gia per giu­sti­fi­ca­re scel­te inap­pro­pria­te. Il Comu­ne ha pro­ba­bilm­en­te sot­t­ova­lu­ta­to i cos­ti cor­ren­ti degli inve­s­ti­men­ti fat­ti”, com­men­ta Anna Vicen­ti­ni.

“Ed ecco che ques­te 1.004 per­so­ne dov­reb­be­ro con­tri­bui­re a rime­dia­re alla situa­zio­ne, nel modo più sem­pli­ce: aumen­tan­do le tas­se. La pres­sio­ne fis­ca­le sul ceto medio è ormai insos­teni­bi­le e adesso gli si chie­de un ulte­rio­re ‘con­tri­bu­to di soli­da­rie­tà’”, con­clude la con­si­glie­ra Vicen­ti­ni. Ma quello del Comu­ne di Bruni­co non è un caso iso­la­to, anche in altri comu­ni l’ad­di­zio­na­le IRPEF è sta­ta intro­dot­ta con lung­he dis­cus­sio­ni nei Con­sig­li comunali.

Da quan­do è ent­ra­ta in Con­siglio pro­vin­cia­le, Maria Eli­sa­beth Rie­der si è bat­tu­ta per i lavora­to­ri e le fami­g­lie del­la clas­se media. Negli ulti­mi mesi ha ripe­tu­tamen­te sot­to­li­nea­to che ques­te per­so­ne sono sta­te svan­tag­gia­te per anni. “Qui abbia­mo un gran nume­ro di per­so­ne che svol­go­no con pas­sio­ne il loro lavoro, paga­no le tas­se e con­tri­buis­co­no in modo con­side­re­vo­le alla giu­s­ti­zia socia­le. Ma poi, quan­do si trat­ta di con­tri­bu­ti o ver­sa­men­ti una tan­tum per i cos­ti ener­ge­ti­ci, ecco che la clas­se media rima­ne esclusa. Dob­bia­mo sta­re atten­ti a non esaur­i­re la pazi­en­za e la capa­ci­tà di esse­re soli­da­li di ques­te per­sone”, sot­to­li­nea Maria Eli­sa­beth Rie­der.

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